Dott.ssa Alessia Sapei – Osteopata Fisioterapista a Torino

Vertigini da cervicale: risolvere si può!

Le vertigini possono essere definite come una sensazione di movimento, rotatorio, oscillatorio o di sbandamento quando in realtà si è fermi. A seconda del sistema di riferimento cui ci si riferisce, vengono definite vertigini soggettive se la sensazione di sbandamento riguarda il soggetto che riferisce mancanza di equilibrio oppure vertigini oggettive quando sembra che sia l’ambiente intorno a muoversi mentre il soggetto è fermo.
Questa sensazione può essere intermittente e durare da qualche secondo a delle ore o addirittura giorni, a volte peggiorando nel momento in cui si cambia posizione, o durante minimi movimenti della testa come tossire o starnutire. Le vertigini possono essere associate a nausea o vomito, a mal di testa o sensibilità a luce e rumori, a sdoppiamento della vista, problemi a parlare o a deglutire, aumento della frequenza cardiaca, fiato corto, debolezza e sudori.

Visti i numerosi sintomi associati non è sempre facile identificare le vere cause delle vertigini ecco perché è fondamentale innanzitutto avere una corretta diagnosi per poter procedere poi ad un trattamento adeguato e ad una cura. Infatti fra le cause scatenanti le vertigini sono inclusi problemi più o meno gravi che richiedono un trattamento repentino ( traumi alla testa come il colpo di frusta, ictus, attacchi ischemici transitori, emorragie cerebrali…) oppure che possono essere trattate senza urgenza dopo la diagnosi effettuata dal medico competente otorinolaringoiatra (problemi all’orecchio interno come infiammazioni o accumuli di calcio, labirintite, sindrome di Ménière, neurite vestibolare, emicrania, sclerosi multipla…). Quando la causa non è afferente a nessuna delle problematiche sopraesposte, in particolare nel caso delle vertigini soggettive, il problema scatenante è da ricercarsi nell’infiammazione della zona cervicale, ecco perchè questo tipo di vertigini sono anche dette “vertigini propriocettive” o “vertigine cervicogeniche”.
Tra le cause principali di vertigini da cervicale possono esserci traumi cranici e cervicali, torcicollo, cervicalgie, artrosi cervicale, ernie dei dischi intervertebrali situati all’altezza cervicale. Esse si intensificano con i movimenti del collo o con l’aumentare della cervicalgia e si riducono contestualmente all’alleviarsi del dolore, ad esempio in seguito all’assunzione di farmaci analgesici al rilassamento muscolare.
Anche una cattiva postura può contribuire alla vertigine cervicale; infatti i muscoli e le articolazioni del collo contengono infatti recettori deputati a trasmettere informazioni sull’orientamento della testa al cervello, agli occhi e all’orecchio interno. Se in questo sistema qualcosa non funziona correttamente, il cervello riceve dati inesatti creando un corto circuito il cui prodotto sono proprio le vertigini. Così ad esempio quando a causa di una prolungata inclinazione del collo verso il basso per guardare dispositivi elettronici (Sindrome da Smartphone), viene esercitata una pressione importante sulle strutture anatomiche del collo anche i vasi arteriosi del collo possono essere influenzati e causare vertigini, mal di testa, dolore al collo, alle braccia come nel caso della cervico-brachialgia.
In questi casi l’intervento dell’osteopata / fisioterapista sono volti a diminuire lo stato di tensione, l’infiammazione e la contrattura dei muscoli cervicali responsabili della sensazione di vertigini e sbandamenti, con esercizi di allungamento e stretching ripristinando le normali tensioni muscolari dei muscoli posteriori, laterali e anteriori del collo, e l’assetto posturale della zona cervicale in toto. Oltre al rachide cervicale, verranno esaminate e trattate anche altre aree del corpo ad esso correlate, come ad esempio: cranio, bocca, bacino, costato, schiena e a volte anche visceri riequilibrando le tensioni alla base del collo, alla base del cranio, le tensioni membranose del cranio e le disfunzioni fasciali, che possono interferire con la normale fisiologia dei neurorecettori dell’equilibrio.

CERVICALGIA E ANSIA: il ruolo del Sistema Nervoso Autonomo

Durante questo periodo di grande difficoltà per tutti credo sia un problema comune soffrire di ansia, almeno un po’….chi è già un “habituè” saprà sicuramente riconoscere una cervicalgia da ansia, ma per tutti i neofiti ecco due parole a riguardo.
Ansia e stress nervoso possono provocare cervicale, dolori diffusi e altri sintomi? Certo che sì! Ora, è vero che siamo nell’era dello psicosomatico in generale, ma in questo caso direi che esistono davvero delle correlazioni. Valutiamo in questo articolo il ruolo del sistema nervoso neurovegetativo… il nostro sistema autonomo è preparato a rispondere a situazioni di emergenza (Ortosimpatico = Fight (combatti) or Fly (scappa) or Freeze (panico che “congela”)), ma non è “capace” di capire quando il pericolo è reale o solo pensato o terminato, per cui potrebbe rimanere costantemente “in attacco” anche quando vorresti rilassarti ma l’ansia ti mantiene in stato d’allerta. Di conseguenza aumenteranno la frequenza cardiaca, la pressione e sicuramente il tono muscolare (di tutti i muscoli non solo quelli cervicali!!!). Per contro il sistema parasimpatico (Parasimpatico = Rest (riposa) and Digest (digerisci)) si comporta al contrario, ti rilassa, ti aiuta a digerire, rallenta la frequenza cardiaca; il principale rappresentante è il nervo vago, responsabile tra l’altro anche di un’azione antinfiammatoria. I due sistemi non sono realmente antagonisti, è un po’ più complesso, ma indicativamente essi si modulano vicendevolmente, con proporzionalità inversa. Da qui si deduce che possiamo quindi trovarci in una situazione di aumento del tono muscolare (maggiore attivazione dell’ortosimpatico) e una contemporanea riduzione della capacità antinfiammatoria (minore attivazione del parasimpatico)…risultato…Cervicalgia muscolotensiva! A cascata potremmo andare incontro a cefalea, rigidità cervicale, dolori diffusi da infiammazione generale, problemi digestivi, disturbi del sonno, bruxismo, ecc.
Inoltre l’American Psychological Association afferma che se la persona ha una emotività fortemente negativa abbassa le capacità del sistema di essere performante come antinfiammatorio di se stesso, creando dei circoli viziosi importanti.
Quindi che si fa in autonomia? Cerchiamo di abbassare le tensioni con respirazione diaframmatica, facciamo del movimento e dello stretching, yoga, tai chi, pilates, attività che ci scarichino senza irrigidire i muscoli, tecniche di training autogeno, ecc.
Da chi possiamo farci aiutare? Fisioterapista, Osteopata, Insegnanti delle suddette attività psicomotorie, Psicologi per fare un percorso di crescita personale e di gestione dell’ansia.
“Mens sana in corpore sano”…e viceversa…..!!!

Ho la CERVICALE !

Problematica comune a molte persone, più o meno intensa come sintomatologia, “la cervicale” ha interessato quasi tutti almeno una volta nella vita. A maggior ragione in questo periodo di sbalzi di temperatura è facile percepire dolori del tratto della colonna cervicale. Ma cos’è la cervicalgia e come può agire l’osteopata?

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