Quale esame diagnostico?
Quali sono gli esami più comunemente prescritti per mal di schiena, tendiniti, cadute, distorsioni, ecc.? Ecco brevemente indicati quali sono, a cosa servono di solito e cosa permettono di vedere.
Raggi-X (Rx): visualizzano solamente le ossa; non fanno vedere i dischi, i muscoli o i nervi. Sono utili a verificare le ossa rotte, i cambiamenti dell’invecchiamento, curve, deformità, calcificazioni.
La Risonanza Magnetica (RMN): visualizza immagini dei tessuti molli, come i muscoli, le capsule, i nervi, e i dischi intervertebrali. Patologie come un’ernia del disco o un’infezione sono visibili in una risonanza magnetica.
Tomografia computerizzata (TC): Utilizza Raggi X; è possibile riprodurre immagini in sezione e tridimensionali. Si concentra sul problema osseo ed è molto preciso (es: canale stretto nel rachide, riduzione dei forami da cui escono i nervi).
Ecografia: utilizza gli ultrasuoni evidenziando le patologie a carico di muscoli, tendini, borse e tessuti sottocutanei. Molto utile in caso di contusioni, stiramenti, tendiniti, borsiti, cisti, ematomi, ecc. Non è in grado di vedere le ossa e all’interno delle articolazioni (menischi e legamenti crociati ad esempio).
Scintigrafia ossea: è un esame diagnostico di medicina nucleare, è utilizzato per cercare anomalie nel rimodellamento scheletrico. Una scintigrafia ossea può essere consigliata se il medico ha bisogno di assicurarsi che il dolore non provenga da un problema come tumore dell’osso, metastasi, infiammazioni/infezioni e fratture non visibili con altri accertamenti.
Esame della densità ossea (MOC): è un mezzo per la misura della densità minerale ossea. Tramite l’emissione di raggi x è possibile determinare l’assorbimento del fascio da parte dell’osso, proporzionale alla densità dei tessuti. E’ in genere utilizzata per diagnosticare e valutare l’evoluzione dell’osteoporosi, laddove la scintigrafia nucleare ossea risulta più sensibile ad alcune malattie metaboliche ossee, quali infezioni, fratture o tumori.