CORRELAZIONE TRA OSTEOPATIA E RIDUZIONE DELL’ANSIA
L’ansia è una sensazione di preoccupazione, nervosismo, disagio per qualcosa con un esito incerto, con manifestazioni che possono variare da un semplice senso di apprensione fino ad attacchi di panico con espressioni corporee importanti e invalidanti. Molti problemi digestivi possono essere innescati dall’ansia o peggiorati, così come la tensione muscolare e la rigidità in diverse parti del corpo. L’ansia colpisce il sistema nervoso: le nostre emozioni più ataviche/istintive sono localizzate nel sistema limbico, che sovrintende il sistema nervoso autonomo o neurovegetativo, il quale a sua volta influenza il sistema posturale gamma che controlla in parte la nostra postura, per cui il risultato è che il corpo è invaso dallo stress e dalle sue conseguenze. Episodi prolungati di stress possono causare iperattività del sistema nervoso autonomo e rilasciare ormoni quali adrenalina e cortisolo, che in eccesso risultano dannosi fino a manifestare sintomi corporei come mal di testa, rigidità al petto, insonnia, tensioni nucali/sacrali, dolori alle spalle, rigidità mandibolare, disturbi viscerali, ecc.
E’ fondamentale sottolineare che il corretto approccio all’ansia richiederebbe l’intervento congiunto dello psicologo per quanto concerne la parte di elaborazione e gestione, e di una parte più corporea per facilitare la liberazione delle tensioni prolungate registrate a livello fisico. Entrambi giovano alla persona e velocizzano il miglioramento, partendo dall’assunto che siamo un’unità di mente, corpo e spirito, quest’ultimo inteso come componente emozionale.
L’osteopatia con il suo approccio globale al corpo lavora sui diversi sistemi sfruttando i collegamenti esistenti tra loro. Durante i trattamenti osteopatici verrà normalizzato il corretto equilibrio tra sistema neurovegetativo parasimpatico (rest and digest, quindi più legato alle funzioni di attivazione viscerale e di riposo) e ortosimpatico (fight, fly or freeze, quindi più legato alla veglia, alle reazioni sotto stress, alla risposta anche di panico), si ridurranno le tensioni viscerali/fasciali e dei tessuti molli, si libereranno le strutture articolari vertebrali responsabili di rigidità e stimolazioni riflesse scorrette.
Un esempio pratico dell’influenza del trattamento è stato dimostrato nella tesi di Benoit Champagne presentata al Jury Internazionale di Montreal Giugno 2011 riguardante “Disturbo da ansia: effetti del trattamento osteopatico rispetto all’asse cervello-intestino”. Nella tesi si segnala appunto come l’ansia si scatena o si aggrava in caso di problemi intestinali e al contrario l’ansia genera problemi digestivi infiammatori, in cui le zone infiammate invadono quelle non infiammate creando cronicità. Il legame bidirezionale cervello intestino (sistema limbico, insula, plessi nervosi, nervi vaghi, frenici, splancnici) crea un ciclo di persistenza delle problematiche viscerali e psicologiche. L’ipotesi che si propone e si dimostra nella tesi è che il trattamento osteopatico globale che include l’asse cervello-intestino (ripetuto per tre trattamenti mirati a diversi sistemi corporei) migliora lo stato di Disturbo d’Ansia Generalizzato nell’adulto che ne è affetto.
In conclusione ritengo giusto evidenziare che l’aspetto in ogni caso più importante è che la persona prenda coscienza del proprio disturbo/disagio il più presto possibile e provveda a contattare dei professionisti, così da interrompere il circolo vizioso che si autoalimenta.