L’osteopatia ha effetti positivi sullo stress
Questo è la conclusione a cui è giunta una ricerca italiana pubblicata recentemente sulla rivista statunitense JAOA (Journal of the American Osteopathic Association) dall’osteopata Mauro Fornari e dai neurofisiologi dell’Università di Parma Andrea Sgoifo e Luca Carnevali
Si tratta di uno studio rivoluzionario nel suo genere: rispetto ad altre ricerche effettuate in passato, sono stati infatti raccolti dati biologici al fine di “misurare” il livello di stress in individui sottoposti a trattamento manipolativo osteopatico, scoprendo così che quest’ultimo riduce notevolmente l’incremento di una serie di parametri che normalmente si registrano in condizioni di stress.
Il livello di stress viene quantificato attraverso parametri ormonali, neurovegetativi e comportamentali. Nel primo caso, si prelevano nei soggetti campioni salivari per la misurazione del livello di cortisolo. Per valutare i parametri neurovegetativi, invece, ai soggetti viene registrato un elettrocardiogramma per la rilevazione della variabilità della frequenza cardiaca. I parametri comportamentali sono invece ottenuti attraverso test psicometrici e mediante analisi del comportamento non verbale.
La ricerca è stata condotta presso lo Stress Control Lab del Collegio Italiano di Osteopatia di Parma in collaborazione con lo Stress Physiology Lab dell’Università di Parma e ha coinvolto 20 studenti universitari maschi di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Ai partecipanti è stato registrato l’elettrocardiogramma per il rilevamento della variabilità della frequenza cardiaca, in condizioni di riposo e mentre venivano sollecitati per cinque minuti a compiere dei calcoli matematici (evento stressante). Immediatamente dopo questo “stress matematico”, 10 studenti sono stati trattati osteopaticamente per venti minuti, mentre altri 10 hanno subito un trattamento osteopatico fittizio della stessa durata e nelle medesime regioni corporee. Per tutta la durata della seduta, sono stati anche prelevati campioni di saliva per la misurazione dei livelli di cortisolo (comunemente considerato l’«ormone dello stress»).
Mentre nel secondo gruppo (senza intervento osteopatico) il battito del cuore e il livello di cortisolo sono aumentati rispetto all’inizio della seduta, nel primo gruppo (con intervento osteopatico) gli stessi parametri biologici sono rimasti sostanzialmente inalterati. Non solo: il livello di cortisolo dei soggetti che hanno ricevuto un finto trattamento osteopatico ha subito variazioni anche il giorno successivo alla seduta. Al contrario, gli studenti trattati osteopaticamente presentavano valori di concentrazione di questo ormone in linea con i giorni precedenti l’evento stressante. Ciò significa che il trattamento manipolativo osteopatico ha sostanzialmente “bloccato” l’attivazione biologica (neurovegetativa e ormonale) di stress. I risultati ottenuti suggeriscono dunque che l’osteopatia possa giocare un ruolo importante nel prevenire o attenuare gli effetti psicosomatici correlati allo stress.
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